Il sistema economico e produttivo
Il sistema produttivo abruzzese è caratterizzato da una significativa presenza di PMI, attive prevalentemente in settori tradizionali (circa il 40% delle imprese sono di natura artigianale) ad imprenditorialità endogena (il 95% delle imprese presenti in Abruzzo sono micro, piccole e medie imprese), e di alcune medie e grandi imprese attive in settori a medio alta tecnologia e fortemente globalizzate.
Le grandi imprese operanti in mercati oligopolistici (chimico e farmaceutico, macchine ed apparecchi elettrici, mezzi di trasporto e relativa componentistica) hanno trovato nella globalizzazione un forte stimolo alla ricerca di nuovi mercati di sbocco, incrementando consistentemente la proiezione internazionale anche degli stabilimenti localizzati in Abruzzo. Ma con la globalizzazione ed il ridursi della durata del ciclo di vita dei prodotti, aumenta la complessità delle scelte strategiche, che devono prendere a riferimento un numero molto elevato di variabili e orizzonti temporali decisamente molto più ristretti che nel passato. Nei settori e comparti a domanda maggiormente dinamica le imprese sono costrette a continui ripensamenti della posizione competitiva, di scelte e piani di impresa anche già avviati; esse sono fortemente esposte alle fluttuazioni della domanda come si riscontra in questo periodo.
Internazionalizzazione
A partire dall’inizio degli anni Novanta, il sistema produttivo regionale è andato sempre più integrandosi nei mercati internazionali. Protagonisti di tale successo sono entrambi i segmenti dell’apparato industriale regionale:
– gli stabilimenti di grandi imprese esterne nei settori ad alta tecnologia (prodotti chimici, macchine ed apparecchi elettrici, mezzi di trasporto),
– le PMI regionali, operanti nei settori del made in Italy, dell’agroalimentare e della meccanica, il cui peso (quasi nullo a metà anni Ottanta,) è progressivamente salito ad un terzo del totale delle esportazioni.
Il segmento delle grandi imprese, da sempre l’elemento trainante l’export regionale, negli ultimi anni ha fatto registrare una buona (seppur altalenante) performance, sia del sistema auto (che da solo pesa per il 55% delle esportazioni regionali) che della chimica, cui però ha fatto riscontro una riduzione dei flussi commerciali in uscita dalla regione nei settori dell’elettronica, coinvolti nei processi di scambio intra-firm, legati ai processi di ristrutturazione di grandi imprese multinazionali, che hanno presentato un forte impatto a livello locale.
Ricerca e sviluppo
Le risorse destinate alle attività di ricerca e sviluppo in Abruzzo hanno rappresentato una quota pressoché stabile del PIL regionale (circa 1%). Nel confronto europeo, le risorse destinate all’attività di ricerca appaiono complessivamente di entità inferiore. Il divario negativo, leggermente più ampio rispetto a quello registrato nel complesso per l’Italia, è rimasto stabile nel periodo considerato e riflette principalmente la minore quantità di risorse investite dalle imprese. Negli ultimi anni si assiste ad un incremento di progetti partenariali di ricerca e sviluppo con collaborazione tra Grandi Imprese e PMI anche a seguito delle risorse comunitarie e nazionali messe a disposizione dalla Regione Abruzzo.
Il sistema produttivo locale
In Provincia di Chieti i Coefficienti di specializzazione produttiva evidenziano le sottosezioni di attività economica dell’industria manifatturiera quelle maggiormente rilevanti. Relativamente all’industria manifatturiera, i dati confermano la presenza significativa dell’industria legata ai mezzi di trasporto (auto e moto); la Provincia mostra una specializzazione delle imprese nei settori di:
a) industrie alimentari, delle bevande e del tabacco,
b) fabbricazione articoli in gomma,
c) fabbricazione prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi,
d) produzione metallo,
e) fabbricazione mezzi di trasporto con una forte concentrazione nel Sangro-Aventino.
Settore Automotive
In l’Abruzzo il settore meccanica-automotive rappresenta circa il 15% del PIL Industria. In termini economici interessa circa 25.000 addetti con un fatturato di 8 miliardi di euro. I dati evidenziano che l’automotive/meccanica esprime comunque il 55% dell’export della Regione Abruzzo.
Gli attori principali sono SEVEL (Stellantis), HONDA Italia Industriale, Denso, Pilkington, Dayco, IMM Hidraulics, Tecnomatic, ecc.. Trattasi di imprese globalizzate, sia GI che PMI, operanti nel comparto dell’automotive e della meccanica. La maggioranza è localizzata in Provincia di Chieti con un indice di specializzazione dell’occupazione pari a sette volte la media italiana nel settore di riferimento; esempi importanti esistono anche in provincia di Teramo e Pescara.
Per l’Abruzzo l’automotive è un settore vitale e strategico in termini di PIL e occupazione; in Provincia di Chieti circa il 20-25% delle famiglie ne è direttamente interessato.
Collegate direttamente alle grandi imprese automotive ci sono diverse Piccole e Medie Imprese che costituiscono una filiera molto integrata e interdipendente; tale fenomeno è molto consistente e ha consentito di coinvolgere molte aziende locali nei processi di produzione con una consistente ricaduta territoriale. Le PMI sono, però, di ridotta dimensione e non hanno risorse umane e infrastrutturali per affrontare, singolarmente, studi, sperimentazioni, indagini, progetti prototipali e così via (d’altro canto ci sono masse critiche al di sotto delle quali la R&S non ha ragione di esistere).
L’area del Sangro-Aventino, è in grado di vantare un’importante tradizione dell’olio e del vino, anche per il buon posizionamento sui mercati nazionali e internazionali; il paese di Fara San Martino, è conosciuto, soprattutto, per essere una delle capitali mondiali della pasta, con la presenza sul territorio delle principali aziende De Cecco e Del Verde che svolgono attività di produzione e vendita delle paste alimentari (indice di specializzazione delle industrie alimentari e delle bevande pari a 137%).